Con l'introduzione delle nuove protesi mammarie di ultima generazione è possibile garantire una estrema sicurezza e una lunga durata dell'impianto e dare una forma naturale al seno grazie alle varie proiezioni e profili in grado di adattarle a qualsiasi situazione anatomica che ogni donna presenta. Ciò rende possibile ottenere un seno proporzionato al resto del corpo. L'intervento di mastoplastica additiva ti dona più femminilità, ti ringiovanisce e ti rende più seducente grazie a un nuovo décolleté.
Solo un seno ben riuscito può dare soddisfazioni per chi lo "porta" perché non avrà un aspetto artefatto, un successo per chi lo ha realizzato in quanto ha saputo soddisfare la richiesta di un seno più grande e più sodo, senza stravolgere la bellezza del corpo.
La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia plastica che serve per aumentare il volume di un seno piccolo, svuotato o cadente attraverso l'inserimento di protesi mammarie, in sede retromuscolare o retroghiandolare, ossia tra ghiandola e muscolo.
L'intervento di mastoplastica additiva, con l'inserimento di protesi mammarie, è indicato quando la paziente desidera aumentare il volume del proprio seno o per motivi congeniti (ipoplasia mammaria) oppure acquisiti, come ad esempio dopo uno svuotamento dovuto all'allattamento o dopo un dimagrimento importante.
La visita preliminare nella mastoplastica additiva per l'aumento del seno è una fase molto importante in quanto in questo contesto si deve creare una fiducia reciproca e capire le vere esigenze della paziente in modo da suggerirle una soluzione personalizzata. In questo momento la paziente si avvicina al suo sogno e la nostra capacità è quello di condividerlo con lei, cercando di essere quanto più affidabili e sinceri possibile senza nutrire false speranze e illusioni che possano deluderla.
Oltre quindi al colloquio introduttivo che resta una fase importantissima, si passa alla visita medica dove si valuta la situazione anatomica, prendendo diversi parametri e misure in modo da proporre il tipo di protesi da utilizzare, la sua forma, i volume, le varie possibilità di incisioni e la sede dove verrà alloggiata. Di solito è bene mostrare le varie protesi alla paziente in modo che possa valutare da sé forma e consistenza. Inoltre una novità assoluta in Italia e che spesso viene utilizzata è un sistema computerizzato dove, dopo aver inserito le misure essenziali prese alla paziente, un programma è in grado di fornirci il tipo e il volume di protesi mammaria ideale. Tale protesi quindi viene fatta indossare dalla paziente sotto un reggiseno ed una magliettina elastica in modo da simulare il risultato finale e quindi cercare di far coincidere quanto più possibile i nostri suggerimenti con le sue aspettative.
Le motivazioni dell'aumento del seno sono prevalentemente di natura psicologica, in quanto spesso avvengono quando si comincia a sentire il disagio sia con se stessa sia verso gli altri, come ad esempio con il proprio partner o con le amiche in palestra o in piscina. Diciamo che ogni donna ha il proprio ideale di femminilità e sensualità ed è disposta a raggiungerlo anche sottoponendosi alla mastoplastica additiva, ritrovando quindi quel senso di benessere e sicurezza che solo l'essere soddisfatta di se stessa procura.
Le protesi mammarie per l'aumento del seno sono costituite da un involucro di silicone riempito con gel coesivo di silicone. Le protesi tradizionali hanno forma rotonda, mentre le protesi anatomiche hanno forma a goccia, più simili al seno naturale.
Le incisioni attraverso le quali possono essere inserite le protesi mammarie sono principalmente attraverso l'areola o nel solco sottomammario. In casi particolare si può scegliere l'incisione sottoascellare.
L'incisione in questo caso avviene lungo la metà preferibilmente inferiore della curva dell'areola: abitualmente è la sede che si sceglie in prima istanza qualora la larghezza dell'areola sia almeno di 3,8-4 cm. Di solito il segno della cicatrice scompare nel corso del tempo in quanto si mimetizza in quella linea di cambiamento del colore che delimita la cute dall'areola stessa.
Si pratica in questo caso un incisione di 3,5-4 cm nel solco sottomammario, che permette una buona visuale sia per inserire le protesi mammaria in sede retroghiandolare, che sottomuscolare. Di solito è poco visibile in quanto la cicatrice si nasconde nel solco sottomammario e coperto dalla discesa naturale del seno.
In questo caso si effettua un incisione di 4 cm.al di sotto dell'ascella, quindi evitando cicatrici nel contesto della mammella: di solito questa incisione si sceglie quando la metodica di inserimento delle protesi è quella cosiddetta endoscopica.
Questa sede è indicata in donne che abbiano già un po’ di tessuto mammario di copertura; quindi sconsigliata in donne con evidente ipoplasia mammaria. La sede è immediatamente dietro la ghiandola mammaria e davanti del muscolo grande pettorale.
In questo caso la protesi viene inserita tra il piano costale ed il muscolo grande pettorale, anche realizzando talvolta la cosiddetta posizione dual-plane che consiste in un alloggiamento parziale tra il muscolo grande pettorale e retroghiandolare nel polo inferiore. Questa tecnica comporta una migliore distribuzione della protesi, con ridotto stiramento delle fibre muscolari e quindi anche meno dolore postoperatorio.
L'intervento di mastoplastica additiva dura circa un’ora e viene eseguito preferibilmente in anestesia generale leggera, oppure in anestesia locale con sedazione. Attraverso l'incisione praticata si accede in sede retroghiandolare o nella sede retromuscolare per effettuare uno scollamento e creare una tasca di ampiezza tale per permettere l'alloggiamento della protesi. Quindi una volta eseguiti questi atti bilateralmente si posizionano le protesi mammarie e si lascia un piccolo drenaggio aspirativo che verrà rimosso 24 ore dopo. Si chiudono quindi i piani di accesso e le incisioni cutanee si suturano con filo intradermico invisibile e riassorbibile evitando così la rimozione.
Dopo l'intervento viene praticata una medicazione leggermente compressiva, che abitualmente viene rimossa nell'arco di 2-3 giorni e sostituita da un reggiseno contenitivo di misura adeguata al nuovo volume del seno. Se la paziente accusa un lieve fastidio o dolore di solito si somministra un antidolorifico in clinica e comunque si inizia una terapia antibiotica che verrà proseguita a casa per almeno una settimana.
La mastoplastica additiva comporta delle comuni complicanze come tutti gli interventi quali ematomi, infezioni, difetti di cicatrizzazione. Per ridurre al minimo tutto questo è bene eseguire scrupolosamente le indicazioni e suggerimenti del chirurgo. Una complicanza che può avvenire anche a distanza di alcuni mesi dall'intervento è la cosiddetta contrattura capsulare che consiste in un indurimento della capsula esterna della protesi per eccessiva ed imprevista reazione dell'organismo alla presenza delle protesi mammarie. Anche comunque questa complicanza se presa nella fase iniziale è reversibile con terapia medica e opportune manovre manuali praticate dal chirurgo, evitando così la sostituzione delle protesi mammarie.